FattoriaAttanasio

Nella fresca domenica 3 marzo 2024, appassionati di sostenibilità e agricoltura si sono riuniti presso la Fattoria Attanasio per un evento dedicato al compost autoprodotto. L’evento non solo ha offerto un’opportunità per apprendere le tecniche fondamentali dell’autocompostaggio, ma ha anche fornito ai partecipanti gli strumenti pratici per iniziare il proprio viaggio verso uno stile di vita più sostenibile.

Il fascino del compost

Il compostaggio, un processo millenario di trasformazione dei rifiuti organici in un nutriente fertilizzante per il suolo, affascina per la sua efficacia e impatto ambientale. Sorprendentemente, secondo recenti studi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), oltre un terzo del cibo prodotto globalmente finisce sprecato, contribuendo a emissioni di gas serra e sottraendo risorse preziose alla terra. Il compostaggio, d’altra parte, rappresenta una soluzione pratica ed ecologica per ridurre questo spreco e nutrire il suolo. Al centro di questo processo risiedono i decompositori, tra cui la meso e microfauna, organismi microscopici che operano una magia silenziosa, trasformando la materia organica in nutrienti essenziali per le piante. Questa intricata rete di attività biologica è un’illustrazione affascinante della complessità e dell’efficacia dei processi naturali. Durante l’evento, Francesco Attanasio e Amalia Bevilacqua hanno guidato i partecipanti in questo mondo nascosto, per apprezzare la bellezza della simbiosi tra l’uomo e la natura nel ciclo vitale del compost, nonchè la legislazione in merito.

Micromondi

Alla scoperta del micromondo

Francesco Attanasio ha introdotto gli straordinari artefici del compostaggio, fra sguardi incuriositi e attenti. Infatti, proprio nel cuore del processo di compostaggio risiedono gli affascinanti protagonisti invisibili della microfauna del compost. Questi organismi, che includono batteri, funghi e altri microrganismi, operano una sinergia complessa e vitale per la decomposizione della materia organica. Tra i batteri, troviamo specie come Bacillus, Actinomycetes e Lactobacillus, ciascuna con ruoli specifici nella degradazione di diversi composti organici. I funghi, quali Aspergillus e Penicillium, svolgono un ruolo cruciale nella decomposizione di materiali più complessi come la cellulosa e la lignina, trasformandoli in compost ricco di nutrienti.

Una fauna speciale

Oltre a questi microorganismi, non possiamo dimenticare la mesofauna, un’altra componente essenziale del compost. La mesofauna comprende una vasta gamma di piccoli organismi, come acari, collemboli, larve di insetti e vermi, che contribuiscono attivamente alla decomposizione della materia organica. Gli acari, ad esempio, si nutrono dei batteri e dei funghi presenti nel compost, contribuendo alla loro scomposizione e accelerando il processo complessivo. Inoltre, gli acari presenti nel compost possono superare i 300.000 individui per metro quadrato, formando un microcosmo affascinante e densamente popolato. I collemboli, piccoli insetti simili a pulci, sono noti per la loro abilità di decomporre la materia organica e sono tra gli organismi più abbondanti nel compostaggio domestico. I collemboli sono tra gli animali più veloci al mondo in rapporto alle dimensioni: alcune specie possono spostarsi a una velocità incredibile di circa 20 volte la loro lunghezza corporea al secondo. Anche le larve di insetti, come quelle delle mosche, giocano un ruolo importante, accelerando la decomposizione dei rifiuti organici. I vermi, come i lombrichi, sono un’altra componente preziosa della mesofauna e possono mangiare fino a metà del proprio peso corporeo ogni giorno, producendo compost di alta qualità in tempi relativamente brevi. Queste straordinarie creature sono veri e propri alleati nel nostro sforzo per ridurre i rifiuti e promuovere la sostenibilità ambientale

Un pò di legge

Il compostaggio: imparare divertendosi

L’autocompostaggio è un’attività sempre più rilevante nella lotta contro la crisi dei rifiuti e il cambiamento climatico. Durante l’evento, Amalia Bevilacqua ha descritto in maniera semplice e immediata l’articolata legislazione relativa all’autocompostaggio, evidenziando il ruolo essenziale che svolge nel promuovere l’economia circolare e l’agricoltura sostenibile

Tipologie

In base alla legislazione, si possono dividere gli impianti di compostaggio in 2 macrocategorie:

  1. Impianti Industriali di Compostaggio: sono regolamentati nella parte quarta del Testo Unico Ambientale (TUA, D. Lgs 152/2006) e trattano grandi quantità di rifiuti organici provenienti da diverse fonti, comprese località distanti dal sito di trattamento.

  2. Impianti di Compostaggio di Prossimità: situati nelle vicinanze dei luoghi di produzione dei rifiuti organici, trattano quantità più limitate di rifiuti rispetto agli impianti industriali. Possono essere suddivisi in:

    • Impianti di Collettività: accolgono rifiuti da più utenze. Se gestiti da una singola entità, domestica o non domestica, sono considerati impianti di collettività.
    • Impianti di Comunità: definiti dal Decreto Ministeriale 266/2016, coinvolgono la partecipazione attiva della comunità locale nel processo di compostaggio.
    • Impianti di Compostaggio Locale: rientrano sotto questa categoria gli impianti disciplinati dall’articolo 214 del TUA, caratterizzati da una gestione locale dei rifiuti organici. Il termine “locale” è stato definito da una nota interpretativa del Ministero dell’Ambiente per differenziarli dagli altri impianti.
    • Autocompostaggio: è una forma di compostaggio individuale in cui le utenze, domestiche o non domestiche, trasformano e utilizzano il compost ottenuto dai propri rifiuti organici sul luogo di produzione dei rifiuti. Questo processo avviene direttamente presso il domicilio o l’area di residenza dell’utente, promuovendo un coinvolgimento diretto nel trattamento dei rifiuti organici e riducendo la necessità di trattamenti centralizzati.

Un vero potenziale

In Europa, il Regolamento (UE) 2019/1009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sui fertilizzanti organici ha introdotto nuove regole per la commercializzazione dei fertilizzanti organici, inclusi quelli derivati dal compost.

Questo regolamento stabilisce standard armonizzati per la produzione, l’etichettatura e la commercializzazione dei fertilizzanti organici, compresi quelli ottenuti da rifiuti organici e compost. Le disposizioni del regolamento mirano a garantire la sicurezza e l’efficacia dei fertilizzanti organici, nonché a promuovere il loro utilizzo sostenibile nel settore agricolo. Inoltre, il regolamento prevede la possibilità di utilizzare il compost autoprodotto come fertilizzante organico, purché rispetti determinati criteri di qualità e sicurezza. Ciò può includere requisiti relativi alla composizione chimica e microbiologica del compost, nonché ai processi di produzione e trattamento dei rifiuti organici. Questa normativa può rappresentare un’opportunità per promuovere l’adozione di pratiche di compostaggio sicure e sostenibili e per valorizzare il compost come risorsa preziosa per l’agricoltura e la gestione del suolo.

Come usare il compost

Una volta prodotto, il compost diventa una risorsa preziosa per il giardinaggio e la coltivazione. Mischiato alla terra o utilizzato come matrice per fare un fertilizzante liquido, il compost è davvero oro per la nostra terra. Durante l’evento, i partecipanti hanno scoperto come utilizzare il compost autoprodotto per migliorare la fertilità del suolo, promuovere la crescita delle piante e ridurre la dipendenza dai fertilizzanti chimici.

Il kit della Fattoria Attanasio

Un elemento distintivo dell’evento è stato il kit completo fornito a ciascun partecipante dalla Fattoria Attanasio. Questo kit non solo ha fornito tutti gli strumenti necessari per avviare una compostiera domestica autoprodotta, ma ha anche rappresentato un invito tangibile a iniziare immediatamente il proprio viaggio verso uno stile di vita più sostenibile. Con materiali di alta qualità e istruzioni dettagliate, il kit ha reso il processo di avvio del compostaggio facile e accessibile a tutti i partecipanti.

Un ospite esperto

Fabio Musmeci, esperto di compostaggio

Fra i presenti al workshop c’è stato anche Fabio Musmeci, fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Compostaggio ed ex ricercatore dell’ENEA sul compostaggio, che ha partecipato all’evento con grande interesse. La sua vasta esperienza nel settore e il suo impegno nella promozione del compostaggio come pratica sostenibile lo hanno reso un ospite molto apprezzato. La sua presenza ha arricchito ulteriormente la discussione e ha contribuito a sottolineare l’importanza del lavoro di divulgazione svolto dalla Fattoria Attanasio nell’educare e ispirare individui e comunità ad adottare pratiche più sostenibili nella gestione dei rifiuti organici

Autocompostatori felici

Gli autocompostatori del workshop

L’evento del compost autoprodotto presso la Fattoria Attanasio è stato un’esperienza educativa e ispiratrice per tutti i partecipanti. Oltre a fornire conoscenze pratiche e strumenti essenziali, ha alimentato una consapevolezza crescente sull’importanza del compostaggio nella costruzione di un futuro più sostenibile per tutti. Con una compostiera e una nuova comprensione dei processi naturali alla mano, i partecipanti sono pronti ad abbracciare il loro ruolo come guardiani della terra e promotori del cambiamento positivo nella propria comunità.

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