FattoriaAttanasio

Il termine “Grand Tour” evoca un’epoca passata di esplorazione e scoperta, fra cultura, storia e cucina. La fresca mattina di domencia 14 aprile 2024 si sono riuniti appassionati di storia e cultura presso Fattoria Attanasio per un workshop all’insegna della buona cucina e della storia locale. Dopo una piacevole passeggiata attraverso i sentieri panoramici del Cilento, abbiamo iniziato il nostro viaggio storico inebriati dal profumo delle erbe fresche appena raccolte direttamente dalla Fattoria Attanasio. Tra le verdure raccolte, guidati dallo storico Raffaele Riccio, abbiamo avuto l’opportunità di immergerci nel fascino del Grand Tour e scoprire i segreti della cucina settecentesca napoletana.

Un ospite storico

Lo storico Raffaele Riccio in Fattoria Attanasio
Il libro “Attraverso il Cilento, il viaggio di C. T. Ramage, da Paestum a Policastro”

Raffaele Riccio, docente di storia e filosofia, è studioso di storia della cultura e della mentalità del Seicento europeo. Bolognese con origini cilentane, è autore di numerosi volumi. Diversi sulla storia dell’alimentazione, per Edizioni Atesa: Il Barocco in Tavola (2001), A Tavola con i Borbone (2002), Mangiar sano con la Dieta mediterranea: La cucina del Cilento (2004), Astinenza o gola (2006). Sulla Prima Guerra Mondiale ha curato le opere: Gli Italiani e la Grande Guerra, La Guerra sul Carso, Vol. I, (Atesa, 2009) e Gli Italiani e la Grande Guerra, La battaglia tra Brenta e Piave, Vol. II, (Atesa, 2010). Per Edizioni dell’Ippogrifo ha pubblicato: Attraverso il Cilento, il viaggio di C. T. Ramage, da Paestum a Policastro (2013) e la biografia: Armando Diaz, il generale e l’uomo (2018). Il prof Riccio ha deliziato i partecipanti con le sue conoscenze culinarie tramandate nel libro “Attraverso il Cilento, il viaggio di C. T. Ramage, da Paestum a Policastro”. Attraverso le pagine di questo volume, Riccio ci ha condotto in un viaggio affascinante nella storia e le tradizioni gastronomiche della regione, offrendoci uno sguardo privilegiato sulla cucina del Grand Tour e sulle prelibatezze che caratterizzavano l’epoca.

Un Tour davvero Grande

Il Grand Tour fu un’antica tradizione europea risalente al XVII e XVIII secolo, in cui giovani nobili e aristocratici intraprendevano un lungo viaggio educativo attraverso l’Europa. Questo viaggio, spesso intrapreso intorno all’età di 21 anni, era considerato un rito di passaggio per i giovani dell’alta società europea. Le mete più gettonate del Grand Tour includevano città come Napoli e regioni pittoresche come il Cilento, celebri per la loro bellezza naturale e la loro ricca storia culturale. I partecipanti al Grand Tour desideravano arricchire la propria educazione attraverso l’esposizione a opere d’arte, architettura, letteratura e culture straniere.

Questo viaggio non solo offriva l’opportunità di apprendere dalle grandi civiltà europee dell’epoca, ma permetteva anche ai giovani aristocratici di sviluppare una comprensione più profonda delle loro radici culturali e di costruire importanti connessioni sociali e politiche. Inoltre, il Grand Tour ha avuto un impatto significativo sulla diffusione delle idee illuministiche attraverso l’Europa, contribuendo a promuovere il pensiero critico e la tolleranza culturale. Molti nobili affittavano o acquistavano residenze temporanee durante il loro soggiorno all’estero, che spesso includeva visite a siti storici e culturali, come le rovine di Pompei, e che questo viaggio influenzava profondamente la formazione e le prospettive degli individui che vi partecipavano, lasciando un’impronta indelebile sulla cultura europea dell’epoca.

Ortaggi eccezionali

Fave, piselli, borragine ed altri prodotti freschi della Fattoria Attanasio

Durante il workshop culinario guidato dallo storico della cucina Riccio, le fave e i piselli raccolti nella suggestiva Fattoria Attanasio sono stati protagonisti indiscussi di diverse ricette proposte. La peculiarità di questi ortaggi, coltivati con metodi tradizionali e senza l’uso di prodotti di sintesi né di anticrittogramici, ha aggiunto un tocco autentico e genuino ai piatti preparati.

Le fave e i piselli non solo hanno contribuito a arricchire i nostri piatti con il loro sapore delicato e leggermente dolce, ma hanno anche portato con sé una serie di benefici per la salute. Ricchi di fibre, proteine e vitamine, questi legumi sono ideali per mantenere una dieta equilibrata e nutriente. Inoltre, le loro qualità organolettiche, che combinano consistenza morbida e gusto fresco, li rendono ingredienti versatili adatti a una vasta gamma di preparazioni culinarie.

Oltre ai loro valori nutrizionali, fave e piselli nascondono alcune curiosità affascinanti. Ad esempio, le fave sono state considerate fin dall’antichità un simbolo di buon auspicio e fertilità, tanto che venivano spesso associate a riti propiziatori e superstizioni. Per quanto riguarda i piselli, questi legumi sono stati coltivati e consumati sin dall’antichità: fin già nel 10,000 a.C. gli esseri umani utilizzavano questi legumi come alimento per nutrire i primi animali allevati, magari raccogliendoli nelle zone limitrofe al loro accampamento.

L’importanza della cucina con ingredienti genuini

La gustosa zuppetta di verdure preparata durante il workshop

Uno degli elementi centrali dell’esperienza è stata la preparazione di antiche ricette utilizzando ingredienti freschi e genuini, raccolti direttamente dalla terra. Questo approccio alla cucina non solo ci ha permesso di gustare sapori autentici e genuini, ma ci ha anche offerto un’opportunità per riflettere sull’importanza di una dieta sana e sostenibile, in linea con le tradizioni culinarie del passato. La cucina con ingredienti genuini rappresenta un ritorno alle radici culinarie, un’esperienza sensoriale che esalta i sapori autentici e la freschezza degli ingredienti. Utilizzare ingredienti genuini significa selezionare prodotti freschi, di stagione e coltivati con metodi tradizionali, rispettando i cicli naturali e privilegiando la qualità e la provenienza.

Cucinare le ricette del Grand Tour è davvero divertente

Questo approccio alla cucina non solo garantisce un sapore più intenso e genuino ai piatti, ma anche un maggiore rispetto per l’ambiente e per la salute. La cucina con ingredienti genuini si basa sulla valorizzazione delle materie prime, dando spazio alla creatività e alla sperimentazione, senza compromettere l’autenticità e l’essenza dei sapori. Utilizzare prodotti freschi e genuini consente di scoprire nuove sfumature di gusto e di apprezzare appieno le caratteristiche uniche di ogni ingrediente. Inoltre, questa filosofia culinaria promuove un legame più profondo con il territorio e con le tradizioni locali, incoraggiando una maggiore consapevolezza e un rapporto più autentico con il cibo. Optare per ingredienti genuini significa anche abbracciare uno stile di vita più sano e sostenibile, scegliendo prodotti che rispettano l’equilibrio naturale dell’ambiente e che contribuiscono al benessere del corpo e della mente. In un mondo dominato dalla produzione industriale e dalla standardizzazione dei sapori, la cucina con ingredienti genuini rappresenta un’oasi di autenticità e di tradizione, un viaggio sensoriale alla ricerca delle radici più autentiche della nostra cultura gastronomica.

Un pasto conviviale: condivisione e gusto

Risate e tanta cultura alla scoperta del Grand Tour

Per concludere l’evento in modo conviviale, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di gustare insieme le ricette preparate durante il workshop, accompagnate da un calice di vino proveniente da un’azienda vitivinicola locale del Cilento. Questo momento di condivisione ha enfatizzato l’importanza del cibo non solo come nutrimento, ma anche come catalizzatore di esperienze sociali e culturali.

 
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