Un bel giardino fiorito, un orto rigoglioso o un campo prosperoso è l’obiettivo di tutti coloro che amano il verde e che si adoperano per migliorare le loro coltivazioni con strategie e tecniche raffinate. Ma, a volte, alcuni problemi possono sorgere anche ai più esperti, che devono ricorrere a interventi spesso costosi, inquinanti e non sempre vincenti. In questo articolo scopriremo un valido alleato per migliorare le nostre colture, in modo semplice, sostenibile e che può diminuire tutti gli altri trattamenti colturali.
Quella polvere venuta col caldo
Abbiamo notato delle piccole macchie bianche polverose comparse sulle foglie delle nostre rose? Il nostro pesco ha una specie di ragnatela bianca polverulenta? Le nostre zucchine hanno della strana farina che ricopre le foglie? Forse siamo di fronte ad un parassita frequente in campo, come in orto o in balcone: l’oidio, detto anche mal bianco, nebbia o albugine. L’oidio colpisce molte piante assai diverse tra loro: arbusti del giardino come oleandro, agrifoglio, alloro, lillà, lauroceraso e bosso; piante da fiore come l’impatiens e le rose; le viti da uva; alberi da frutto come peschi e meli; le piante ortive come le zucchine e le melanzane e alcune piante aromatiche come la salvia.
L’agente dell’oidio del pesco, del mandorlo e della rosa è il Sphaerotheca pannosa, una specie di fungo parassita appartenente alla classe degli Ascomiceti (che comprende anche i tartufi, i lieviti e i Penicillium). Le foglie colpite arrestano nello sviluppo, si accartocciano, ingialliscono e cadono, mentre i germogli hanno una crescita stentata e i bottoni fiorali originano fiori piccoli e malformati. Le piante colpite da questa malattia fungina evidenziano depositi farinosi di colore biancastro e di aspetto polverulento, che sono il risultato di un sottile intreccio di ife (sottili filamenti) e di spore (piccole cellule). Oltre alle foglie, il patogeno può colpire anche i giovani rametti e i frutticini in via di accrescimento. I frutti hanno la buccia ricoperta da una certa “rugginosità”, cioè da macchie marroni secche che, in realtà, sono delle zone morte. Il fungo si sviluppa quasi sempre in primavera e in autunno, le stagioni caratterizzate da un clima caldo umido.
Rimedi dalla natura
La Fattoria Attanasio, sita nel Cilento, è il nostro progetto di agricoltura sostenibile: si occupa di ricerca e sperimentazione di strategie e tecniche sostenibili, per riportare l’agricoltura ad una dimensione naturale e risolvere molte delle problematiche legate ad un uso errato del suolo. Fra le specie tipiche della flora mediterranea che coltiviamo in Fattoria Attanasio, il prodotto leader è di certo l’Inula viscosa. Con i tipici fiorellini gialli e le foglie appiccicose, l’Inula ha un ruolo essenziale come rifugio per gli insetti utili, come biorisanatore dei suoli contaminati, come pianta mellifera bottinata dalle api e come biostimolante per la crescita e lo sviluppo delle piante. Coltiviamo Inula viscosa dal 2017 in pieno rispetto della natura, senza l’uso di prodotti di sintesi chimica ne di fitofarmaci.
Dopo anni di ricerche e studi ho realizzato INORT, prodotto innovativo a base di Inula viscosa, che stimola la crescita delle piante e le aiuta a contrastare le patologie e gli attacchi dei parassiti. INORT induce i naturali meccanismi di difesa della pianta per ottenere raccolti migliori, un suolo più ricco e ridurre al minimo gli interventi di lavorazione del terreno e controllo dei patogeni.
L’articolo scientifico
Nel suo recente articolo scientifico, in lingua inglese, pubblicato sul World Journal of Biology Pharmacy and Health Sciences (WJBPHS), il Dr. Domenico Prisa ha evidenziato gli effetti positivi dell’uso del biofertilizzante INORT della Fattoria Attanasio nella crescita e nel biocontrollo di Sphaerotheca pannosa var. rosae, l’oidio della rosa, di piante originate da seme. L’articolo (che si può leggere direttamente da qui) mostra l’efficacia del prodotto INORT per la crescita di piante di rose da seme e sulle sue capacità di contrastare l’attacco di patogeni. Il test ha mostrato un aumento significativo dei parametri agronomici analizzati nelle piante trattate con il biofertilizzante INORT su piante di rose da seme.
In particolare:
- il numero di foglie aumenta fino al 43% in più,
- le nuove fioriture aumentano quasi il doppio,
- il tempo di fioritura dura fino al 58% in più,
- la germinazione aumenta fino al 56% in più
- il tempo di germinazione può essere ridotto di 10 giorni.
In più le piante trattate con INORT sono attaccate dall’oidio il 98% in meno. Infatti, le proprietà antimicotiche dell’Inula viscosa, unite alle capacità stimolanti del biofertilizzante, fanno dell’INORT un valido strumento per avere piante forti e vigorose.
Le altre pubblicazioni
Già oggetto di un articolo scientifico (che è possibile leggere da qui) in cui si evidenza lo sviluppo e la resistenza ai patogeni delle piante di pomodoro, carota, prezzemolo, cavolo cinese e perilla trattati, e un altro articolo scientifico (che è possibile leggere da qui) in cui si evidenza una crescita dell’apparato fogliare e di quello radicale delle piante di spinacio e lattuga trattati, il biostimolante sperimentale INORT è un chiaro e forte segnale di sostenibilità in agricoltura. Un prodotto per l’agricoltura del futuro che aiuta le piante a crescere sane e forti, in maniera semplice, senza prodotti tossici per l’ambiente, ma utilizzando le proprietà delle piante stesse. Un importante messaggio di innovazione in agricoltura per un mondo più rispettoso e consapevole dell’ambiente.
Bibliografia
Article: Biofertilizer based on liquid fermented with Inula viscosa, microorganisms and algae in the growth and biocontrol of Sphaerotheca pannosa var. rosae of seed rose plants di Dr. D.Prisa
Sitografia
Photo
D.Prisa
F.Attanasio
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